mercoledì 10 dicembre 2008

Il significato non importa, non c’entra


Poi, lentamente, lui alzò la testa e mi guardò in viso.
- Io farò quanto è in mio potere affinché tu possa realizzare il contatto che cerchi, - disse – Non so se ci riusciremo. Sto invecchiando e non ho più l’energia di una volta. Non so nemmeno io quanto potrò esserti d’aiuto. Quello che posso fare lo farò. Ma anche se tutto andrà bene, può darsi che tu non ce la faccia a trovare la felicità. La felicità non te la posso proprio garantire. Può darsi che nel mondo dall’altra parte non ci sia nessun posto per te. Non posso dirlo con certezza. Ma, come hai detto tu stesso poco fa, sembri un po’ irrigidito. Quando si cade in questa rigidità, è difficile tornare indietro. E anche tu non sei più tato giovane.
- Che cosa devo fare?
- Finora tu hai perso molte cose. Molte cose preziose. Il problema non è sapere di chi è la colpa. Il problema è che tu attaccavi sempre qualcosa di te alle cose che perdevi. Non avresti dovuto. Avresti dovuto tenere qualcosa per te, invece di lasciarla andare via col resto. Così ti sei consumato poco a poco. Perché? Perché lo hai fatto?
- Non lo so.
- Forse era più forte di te. O forse eri spinto a farlo da…una specie di destino, non mi viene la parola…
- Tendenza? – provai a suggerire.
- Sì , tendenza. Anche se tu ricominci da capo, e riesci a rimettere a posto la tua vita, è probabile che tu rifaccia le stesse cose. E’ una tendenza. E quando si supera un certo punto, non si può più tornare indietro. E’ troppo tardi. Anch’io non posso più aiutarti. Io posso solo fare il custode di questo posto e collegare le cose. Non ho altri poteri.
- Che cosa devo fare? – ripetei di nuovo.
- Come ti ho già spiegato, io farò di tutto per collegarti, - disse l’uomo pecora. – Ma questo da solo non basta. Anche tu devi fare la tua parte. Non puoi startene seduto a pensare. Se no non arriverai a niente. Capisci?
- Capisco, - dissi. – Ma cosa devo fare, allora?
- Danzare, - rispose. – Continuare a danzare, finché ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? Devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perché. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c’entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che si saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai progressivamente risucchiato. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l’altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato, piano piano comincerà a sciogliersi. Per certe cose non è ancora troppo tardi. I mezzi che hai usali tutti. Fai del tuo meglio. Non devi avere paura di nulla. Adesso sei stanco. Stanco e spaventato. Capita a tutti. Ti sembra tutto sbagliato. Per questo i tuoi piedi si bloccano.
Alzai gli occhi e guardai la sua ombra sul muro.
- Danzare è la tua unica possibilità, - continuò. – Devi danzare e danzare bene. Tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai forse anche io potrò darti una mano. Finché c’è musica, devi danzare!
Finché c’è musica devi danzare! fece eco la mia mente.

>> Dance dance dance >> Murakami Haruki


e sia chiaro che non si tratta di un ballerino.
é con l'anima che devi danzare. lo sto dicendo anche a te, che non so nemmeno se passi di qua, sì sì proprio a te, sì tu!(lo so che stai pensando non sarò mica proprio io chissà chi altri c'è prima di me, ma invece davvero lo sto dicendo anche a te)...e anche a me, a me nel domani.

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