mercoledì 27 maggio 2009

sferzate di libeccio


Spiavo giorno per giorno, ora per ora. Quei lineamenti pacificati in onde calme di bonaccia nascondevano sferzate di libeccio: sapevo che presto di sarebbero scomposti: non mi facevo più ingannare dalla loro quiete sapevo che sarebbero stati frantumati dalle plumbee raffiche della follia.

>> Il filo di mezzogiorno >> Goliarda Sapienza

lunedì 25 maggio 2009

sospesa

ho detto ti voglio bene.
a bassa voce.
non so se si è sentito.

martedì 19 maggio 2009

una leva pericolosa


Mi viene il dubbio di non aver mai capito niente dell'amore, perchè di tutte le parole, essendo essa la più vitale e libera, può diventare una leva pericolosa per la ricerca di se stessi, e quindi lo strumento attraverso il quale si smascherano falsi concetti, false leggi, false limitazioni, fisiche e morali.
E' questa la ragione per cui "amore" é la parola più snaturata, incarcerata fra le sbarre dei codici legali, da censori, uomini politici e medici venduti all'ordine.

>> Lettera Aperta >> Goliarda Sapienza

mercoledì 13 maggio 2009

su se stesso


Sente su se stesso la minima ferita dell'altro.
Ha la crudeltà di uno che non lotta, che sente la ferita prima.
Rifugge dallo scontro, tutto incide nella sua carne, e al nemico non accade nulla.
Quando in una lettera le scrive qualcosa che potrebbe offenderla, glielo fa notare nella lettera seguente, la costringe a rendersene conto, si scusa di nuovo; lei non s'accorge di nulla, in genere non sa nemmeno a che cosa lui si riferisca.

>> L'altro processo - le lettere di Kafka a Felice >> Elias Canetti

io non sono sazio


Tu volevi una cosa ovvia: un appartamento tranquillo, sistemato tranquillamente, tipo famiglia, come l'avevano le altre famiglie del tuo e anche del mio ceto...Ma che cosa significava l'idea che ti eri fatta di quell'appartamento? Significava che eri in pieno accordo con gli altri, ma non con me...
Quegli altri, quando si sposano, sono quasi saziati e per loro il matrimonio è soltanto l'ultimo boccone grande e grosso. Per me no, io non sono sazio, non ho fondato nessuna azienda che da un anno all'altro della vita coniugale debba svilupparsi, non ho bisogno di un'abitazione definitiva dalla cui pace in bell'ordine voglia dirigere l'azienda, ma non solo non ho bisogno di un'abitazione così, essa mi fa paura.

>> L'altro processo - le lettere di Kafka a Felice >> Elias Canetti

giovedì 7 maggio 2009

gli spiriti migliori lo hanno sempre saputo


L'uomo, che riteniamo essere la misura di tutte le cose, è quasi uno sconosciuto, i suoi sviluppi nel conoscere se stesso sono minimi e ogni nuova teoria lo offusca più di quanto lo illumini.
Soltanto l'esplorazione spassionata e concreta di alcuni singoli individui permette di pazientemente progredire.
Poiché le cose stanno così da lunghissimo tempo e gli spiriti migliori lo hanno sempre saputo, una persona che si proponga con tanta perfezione per farsi conoscere é sotto tutti i punti di vista un incomparabile colpo di fortuna.

>> L'altro processo - le lettere di Kafka a Felice >> Elias Canetti

ero indecisa, a questo post potevo anche dare il titolo un incomparabile colpo di fortuna, poi ho deciso di optare per me, un titolo meno contingente, che lascia spazio ad altri colpi di fortuna, anche se mi rendo conto che sperare di eguagliare l'incomparabile è da folli.

mercoledì 6 maggio 2009

il peso dell'individuo


L'unico intento della sua vita é di sottrarsi al potere in ogni suo aspetto, egli lo sente, lo individua, lo nomina o gli dà risalto ovunque là dove altri lo accetterebbero con naturalezza.
>> L'altro processo >> Elias Canetti


Ero impotente di fronte a quel tale: lui sedeva traquillo di fronte a quel tavolo, guardandone il piano. Io gli giravo intorno e sentivo che la sua presenza mi strozzava. Intorno a me girava un terzo individuo e sentiva che la mia persenza lo strozzava.Intorno al terzo girava un quarto e sentiva che la sua presenza lo strozzava. E così via, fino ai movimenti degli astri e oltre. Tutto e tutti si sentono afferrare alla gola

>> preparativi di nozze in campagna >> Franz Kafka

L'armonia pitagorica delle sfere é diventata la potenza delle sfere, dove prevale il peso dell'individuo e ogni individuo rappresenta una propria sfera
>> L'altro processo >> Elias Canetti

domenica 3 maggio 2009

trabocco

..e dopo, quando se n'è andata, quando ha finito di parlare, ho bisogno di mettermi l'aspirapolvere in bocca, girare su max, e via, non lasciare che niente si depositi sull'anima.