lunedì 30 giugno 2008

sei come un'onda


Sei come un'onda che ribatte e sbatte dentro di me
mi hai già portato al largo dove un appiglio non c'è
non posso più tornare indietro: non conosco la via
non voglio più tornare indietro e stare
senza di te, io non potrei....
senza di te, io non potrei....

Se non ci sei o non ci sarai
la nebbia fitta scenderà
la pioggia spegnerà i colori
la notte buia calerà
oscurerà luci e colori
le mie emozioni quelle no
spero di no......
Sei come un'onda che ribatte e sbatte dentro di me
mi hai già portato al largo dove un appiglio non c'è
non posso più tornare indietro: non conosco la via
non voglio più tornare indietro e stare
senza di te, io non potrei....
senza di te, io non potrei....
Non posso più tornare indietro e stare senza di te,
Non voglio più tornare indietro e stare senza di te,
Non posso più tornare indietro e stare senza di te,
Non voglio più tornare indietro e stare senza di te,
Non voglio più tornare indietro e stare senza di te,
io non potrei....
Non voglio più tornare indietro e stare senza di te
.

>> Lunapop

non l'avessi sentita in radio stamattina..
proprio stamattina

giovedì 26 giugno 2008

si putesse dicere


Ah... si putesse dicere
chello c' 'o core dice;
quanto sarria felice
si t' 'o sapesse dì!

E si putisse sèntere
chello c' 'o core sente,
dicisse: «Eternamente
voglio restà cu te!»

Ma 'o core sape scrivere?
'O core è analfabeta,
è comm'a nu pùeta
ca nun sape cantà.

Se mbroglia... sposta 'e vvirgule...
nu punto ammirativo...
mette nu congiuntivo
addò nun nce 'adda stà...

E tu c' 'o staje a ssèntere
te mbruoglie appriess' a isso,
comme succede spisso... e addio Felicità!


>> Eduardo de Filippo

martedì 24 giugno 2008

mai veramente >>E lasciamole cadere queste stelle >> Filippo Timi


Io non ho mai veramente amato nessuno.
Eccomi, senza patria né lavoro, né arte ne casa, né chiesa né cimitero.
La mia faccia ha il colore di quelle palline di pongo senza colore.
Ho talmente maciullato i sentimenti con le bugie e le paure che oramai conosco solo un colore che non assomiglia a niente
Un marrone viola grigio rosa verdino nero.
Mostruoso.
Ecco, il mio animo prova un sentimento di questo colore.

>> E lasciamole cadere queste stelle >> Filippo Timi


Questo pezzo m’inquieta, mi sorprende e mi spaventa.
In ogni frase deve esserci nascosta una domanda a cui non so rispondere…

Come potrò mai vivere con addosso un sentimento di quel colore?

giovedì 19 giugno 2008

è una delle qualità >> Tu più di chiunque altro >> Miranda July


Ma come l’edera, cresciamo dove c’è spazio per noi. E lei sembrava avere spazio per me; non mi mollava mai, nelle pause che glielo avrebbero consentito. Non faceva mai domande, ma non si tirava nemmeno indietro. E questa è una delle qualità che cerco in una persona, non tirarsi indietro c’è gente che ha bisogno che le si srotoli un tappeto rosso sotto i piedi per incamminarsi verso l’amicizia. Non vedono le piccole mani tese tutt’intorno, come foglie sugli alberi.

>> Tu più di chiunque altro >> Miranda July

martedì 17 giugno 2008

sabbia nera

sono uno scarafaggio. quando accendi la luce si ferma il tempo, mi immobilizzo,
non mi muovo, non respiro, fingo. non sono qui. non sono io.

mi vedi lo stesso vero?
non lo vedi che sono morta?

dentro ho così tanta paura. vai via vai via vai via .
mi vedi ancora qui? mi concentro a fare meglio. ho paura.
fuori il tempo è fermo. sto così per sempre, promesso. mi illudo. vai via vai via vai via.

non basta vero?
lo so. dentro il tempo scorre. lo so che non basta. e inizio a corrodermi da dentro. mi lascio sfuggire nel silenzio come una lenta valanga, mi sfaldo, mi sgretolo, divento sabbia. sabbia nera. sono la sabbia della mia clessidra che cerca una fessura in cui scolare. via.
per non essere più rigirata.



sono un sasso sulla fionda di un bambino. pronto al lancio.
spero che non abbia un gesto maldestro che mi schianti subito sul greto.
vorrei accorgermi di volare. vorrei quel tempo lì.

giovedì 12 giugno 2008

guardai >> Tu più di chiunque altro >> Miranda July


Guardai fuori dal finestrino in cerca di altri passeggeri innamorati del loro autista, ma eravamo tutti dei dissimulatori, fingevamo noia e speravamo nel traffico.

>> Tu più di chiunque altro >> Miranda July

mercoledì 11 giugno 2008

adesso >> Paesaggio con fratello rotto - Fango che diventa luce >> M. Gualtieri

- Che cosa volete da me?
- Vogliamo sapere perché tu non giochi.
- Ma io cosa c’entro?
- Se tu non giochi, i morti si svegliano, non hanno più pace. Non sei solo, la tua gioia riguarda tutto il mondo, non puoi chiudere gli occhi. Pensa agli alberi appena nati: anche loro hanno bisogno di luce. Pensa agli ermellini che pattinano sulla neve e debbono fermarsi per colpa tua. Pensa al cervo che stava per uscire dal bosco e ora deve fermarsi, impigliato al ramo. Non chiedere mai nulla che sia meno della gioia.
- Presto sarò felice, ve lo giuro, prestissimo
- Tu rimandi sempre. Troppe volte ci ha ingannati, troppe volte. Il cielo e il mare non possono più fare dei sacrifici per te. Adesso entra in questa ferita
- Ma non ci riuscirò
- Ci riuscirai
- Ma non sono ancora pronto
- Non è questione di tempo
- Debbo aspettare il mio momento
- Ma non vedi che sono io il tuo momento? Io, che mi faccio ferire.


>> Paesaggio con fratello rotto - Fango che diventa luce >> Mariangela Gualtieri

domenica 8 giugno 2008

deve ascoltare per legge >> Tu più di chiunque altro >> Miranda July

Se siete tristi, chiedetevi perché siete tristi. Poi alzate il telefono, chiamate qualcuno e comunicategli la risposta. Se non conoscete nessuno, chiamate l'operatore e raccontatelo a lui, o a lei. La maggior parte della gente non sa che l'operatore deve ascoltare, per legge. E c'è dell'altro: il postino non può entrare in casa vostra, ma voi gli potete parlare sul suolo pubblico fino a quattro minuti o fin quando lui vuole andarsene, a scelta.

>> Tu più di chiunque altro >> Miranda July


mmm seconda pagina..e già..beh, ecco io,..,l'ho fatto subito.
ma il mio qualcuno era a monosillabi, aveva gente in casa, e io non ce l'ho fatta a sparargliaraffica la mia risposta. e l'operatore?..non ho potuto..per la delusione non ricordavo più il numero.

inseguire Daisaku Ikeda

Sento di aver fatto qualcosa di creativo quando mi dedico con tutto il cuore a qualcosa e lotto senza riserve fino alla fine; così vinco una battaglia per crescere.
E' questione di sudore e lacrime. La vita creativa esige uno sforzo costante per migliorare i nostri pensieri e le nostre azioni. Forse la cosa importante è il dinamismo implicito nello sforzo.
Si passa attraverso tempeste e si possono subire sconfitte. L'essenza della vita creativa è perseverare nonostante le sconfitte e inseguire l'arcobaleno che c'è nei nostri cuori. L'indulgenza e l'indolenza non sono creative. Lamentele e indecisioni sono da vigliacchi e corrompono la naturale tendenza della vita alla creatività. Chi smette di lottare per la creatività si avvia verso l'inferno che ne distruggerà la vita.
Non ci si deve mai rilassare negli sforzi per costruire una nuova vita. Creatività significa aprire la pesante porta della vita. Non è una lotta facile. Anzi, può essere il compito più difficile del mondo. Aprire la porta della propria vita è più difficile che aprire le porte ai misteri dell'universo.
Ma l'atto di aprire la porta dimostra la fondatezza dell'esistenza dell'essere umano, e rende la vita degna di essere vissuta. Nessuno è più solo e infelice di chi non conosce la pura gioia di creare da solo la propria vita. Essere umano non significa solo camminare su due gambe e manifestare ragione e intelligenza: essere umano nel pieno senso della parola significa vivere una vita creativa.


>> Daisaku Ikeda

nonostante tutto


questi massi grigi,
conficcati nel terreno,
m'impediscono qualunque idea di strada,
di cammino, di orizzonte,

ed io mi aggiro tra i miei nonostante.

martedì 3 giugno 2008

anche a me stessa >> Che tu sia per me il coltello >> David Grossman

Un pensiero che non mi concede tregua: cos'è avvenuto realmente in quel primo momento? E se non avessi sorriso in quel modo? E se non mi fossi stretta nelle braccia?
Pensare che ho affascinato qualcuno in questo modo, senza fare alcuno sforzo.
Quel che gli ho dato, quel che gli ha parlato da dentro di me, quel che l'ha rigenerato, senza che io potessi saperlo, questa cosa che è dentro di me...
Lo so che esiste. Esisteva già prima di quello sguardo. Esiste ora, anche se non c'è nessuno che la guarda. E' la parte buona di me. E' impossibile distruggerla e, grazie a lei, neanche io posso essere distrutta.
Se solo potessi darla anche a me stessa.
Farla sgorgare.

>> Che tu sia per me il coltello >> David Grossman


altre orecchie in >> Che Tu sia per me il coltello >> David Grossman
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