martedì 31 marzo 2009

la cosa più audace


Vuoto coscienziosamente la caffettiera di caffè etiope, mi gusto le tre fette di pane tostato ricoperte di scaglie sottili di pecorino e rimango là, sul vecchio divano, sotto la tettoia. Sogno. Sogno. Sogno. Mi rendo conto di riempire la mia vita di atti inutili, come per mascherarne meglio il vuoto. Non fare nulla sarebbe di gran lunga la cosa più audace, la sola che forse potrebbe farmi riconquistare l'estensione.

>> Il teorema di Almodovar >> Antoni Casas Ros


é bello ogni tanto sentire di non essere soli a pensarlo.

lunedì 23 marzo 2009

L'arte della gioia di Goliarda Sapienza

Questa é Goliarda Sapienza



ho appena finito di leggere il suo L'arte della gioia.

se qualcuno me l'avesse consigliato avrebbe guadagnato la mia riconoscenza in modo smisurato, ma ci sono arrivata da sola (ed essere riconoscente verso me stessa non funziona mica tanto, ma ci posso sempre lavorare)

"L'arte della gioia è un libro postumo: giaceva da vent'anni abbandonato in una cassapanca e, dopo essere stato rifiutato dai principali editori italiani, venne stampato in pochi esemplari da Stampa Alternativa nel 1998. Ma soltanto quando usci all'estero - in Francia, Germania e Spagna - ricevette il giusto riconoscimento."

queste poche righe credo possano bastare ad incuriosire, poi in rete si trova tutto trama, biografia e commenti entusiasti.

in particolare qui
l'arte e la gioia di Goliarda Sapienza

c'è una testimonianza molto piacevole per chi si è affezionato a Goliarda attraverso la lettura del suo scomodo, lucido, indipendente, nudo, travolgente, pensato e rivoluzionario "l'arte della gioia".

Una piccola raffinatezza..in libreria si trova le edizione Einaudi, ma la prima casa editrice che ha pubblicato il romanzo é Stampa Alternativa, presso il loro sito ho visto che il romanzo è acquistabile in edizione speciale.

parlano tanto del primo amore


E che dire delle nostre sere e notti? Poterle fermare!
Questo ritrovarsi soli, le mani nelle mani, gli occhi negli occhi, a raccontarsi impressioni, intuizioni parole?
- Parlano tanto del primo amore, eh Marco? Mentono come per tutto il resto.
- E' così Modesta, anch'io non avrei mai immaginato, e purtroppo bisogna arrivare alla nostra età per saperlo. Hai visto oggi sul ponte come ci guardavano quei ragazzi? Ho quasi avuto la tentazione di dirglielo ma non mi avrebbero creduto.

No, non si può comunicare a nessuno questa gioia piena dell'eccitazione vitale di sfidare il tempo in due, d'essere compagni nel dilatarlo, vivendolo il più intensamente possibile prima che scatti l'ora dell'ultima avventura.

>> L'arte della gioia >> Goliarda Sapienza

venerdì 20 marzo 2009

ci si innamora perché


- Se tu fossi costretto a stare sempre solo in tua compagnia, come staresti?
- Beh, me lo posso immaginare! diventerei pazzo, mi annoierei.
- ecco! Io credo che, a parte l'attrazione dei sensi che è cosa ancora più oscura di quante ne hanno dette Schopenhauer, poi..
- Ah, si che dice?
- Vedrai tu, non mi va ora...a parte..no! non a parte, perché i sensi seguono l'intelligenza e viceversa, mi pare che ci si innamora perché col tempo ci si annoia di se stessi e si vuole entrare in un altro. Ma non per quella idea bellissima ma troppo fatale della mela di Platone, sai no?
- Sì, sì.
- Si vuole entrare in altro sconosciuto per conoscerlo, farlo proprio come un libro, un paesaggio. Infatti poi, quando l'hai assorbito, ti sei nutrito di lui fino a che é diventato parte di te stesso, ti ricominci ad annoiare. Tu lo leggeresti sempre lo stesso libro?
- Per carità!
- Ecco ti annoi! e senza saperlo cominci ad avere fame d'altro di altri mondi, altre fantasie. Certo, un marinaio sbarcato pieno di paesaggi nella testa può stare un anno, due anni a girare i vicoli, ma poi il desiderio di una nave lo riprende e lo ritrovi al porto a guardare con nostalgia il mare. Che ne dici, è una balordaggine?

>> L'arte della gioia >> Goliarda Sapienza

lunedì 16 marzo 2009

quella parola..


Piange finalmente fra le mie braccia, e per calmare il tremore di smarrimento che l'ha preso posso dire quella parola senza senso che ha potere, se usata in dosi giuste come certi veleni, di alleviare il dolore.

>> L'arte della gioia >> Goliarda Sapienza

..sempre

versai


Senza più esitare, riaprendo gli occhi, versai nel suo sguardo che come un vaso raccoglieva emozioni, lacrime, durezze e dolcezze senza incrinarsi, tutte le tappe gioiose e aspre di quella che allora mi appariva la mia lunga vita.

>> L'arte della gioia >> Goliarda Sapienza

venerdì 13 marzo 2009

monosillabi

non va

martedì 10 marzo 2009

notturno

umilia e mortifica fare paura

lunedì 9 marzo 2009

transit - path

un pò perchè davanti a questa foto ho sostato. e son tornata.
un pò perchè è stata una giornata di passaggio.
un pò perchè "le foto a colori son più difficile da fare di quelle in bianco e nero"

>> Path Transit >>Brigitta Lund

lunedì 2 marzo 2009

e tu sogni di loro



Tu prova ad avere un mondo nel cuore
e non riesci ad esprimerlo con le parole
,

e la luce del giorno si divide la piazza
tra un villaggio che ride e te, lo scemo, che passa,

e neppure la notte ti lascia da solo:
gli altri sognan se stessi e tu sogni di loro


E sì, anche tu andresti a cercare
le parole sicure per farti ascoltare
:

per stupire mezz'ora basta un libro di storia,

io cercai di imparare la Treccani a memoria,
e dopo maiale, Majakowsky, malfatto,
continuarono gli altri fino a leggermi matto.

>> Un Matto >> Fabrizio De Andrè

imparai a leggere i libri


Imparai a leggere i libri in un altro modo. man mano che incontravo una certa parola, un certo aggettivo li tiravo fuori dal loro contesto e li analizzavo per vedere se si potevano usare nel 'mio' contesto.

>> L'arte della gioia >> Goliarda Sapienza

ecco che cosa dovevo fare: studiare le parole


Il male sta nelle parole che la tradizione ha voluto assolute, nei significati snaturati che le parole continuano a rivestire. Mentiva la parola amore, esattamente come la parola morte. Mentivano molte parole, mentivano quasi tutte. Ecco che cosa dovevo fare: studiare le parole esattamente come si studiano le piante, gli animali… E poi, ripulirle dalla muffa, liberarle dalle incrostazioni di secoli di tradizione, inventarne delle nuove, e soprattutto scartare per non servirsi più di quelle che l’uso quotidiano adopera con maggiore frequenza, le più marce, come: sublime, dovere, tradizione, abnegazione, umiltà, anima, pudore, cuore, eroismo, sentimento, pietà, sacrificio, rassegnazione.

>> L'arte della gioia >> Goliarda Sapienza