giovedì 19 febbraio 2009

Ma siamo ancora così primitivi?

io e queste persone passiamo insieme 1 ora 2 volte alla settimana in una sala d’aspetto. siamo più o meno coetanee e inserite in un contesto sociale molto simile, ma io con queste persone non riesco a parlarci. credo che la vita ci abbia offerto più o meno le stesse opportunità per crescere e farci una visione del mondo e di noi stesse e non riesco a spiegarmi cosa faccia la differenza, mi chiedo perché io non riesca ad inserirmi nei loro discorsi, perché io sono sempre così distaccata dalla realtà mentre loro sono così dentro, così impastate nel quotidiano. loro chiacchierano per un ora. raccontano di cosa fanno di solito. come se fosse interessante. come se ci credessero. io mi porto un libro da leggere. ma le sento.
recentemente forse prendendo spunto da qualche scontro in qualche talk show decretavano scaldandosi scandalizzate che alla domanda “vorresti che tuo figlio fosse etero o omo?” era ovvio rispondere etero.
a me non sembra affatto ovvio. io vorrei che mio figlio si amasse. cercasse di capire chi è, stesse attento ai mutamenti del suo io, fosse in sintonia con se stesso; ma non è tutto qui, vorrei che mio figlio avesse la fortuna d’innamorarsi tanto da riuscire ad uscire da se ed esplorare il meraviglioso mondo di qualcun altro. fonte per lui d’incanto, di magia, di nuove scoperte. che sesso abbia il proprietario del meraviglioso mondo per me è davvero indifferente. così come mi sono indifferenti la sua altezza, il suo colore degli occhi o gli altri dati che sono riportati sulla carta d’identità. altrettanto vorrei che fosse indifferente per mio figlio. davanti ad un tale regalo, che la vita non sempre concede, che senso ha farsi condizionare dal colore rosa o azzurro del fiocco con cui è impacchettato? davanti ad un tale regalo c’è solo da far festa. perciò trovo insensata la classificazione in etero e omo. vorrei che nessuna delle due categorie impedisse a mio figlio o a mia figlia di scoprire nell’altro un mondo degno e irrinunciabile; il sesso, inteso come atto sessuale, credo che verrà di conseguenza o siamo ancora così primitivi da farci guidare dall’istinto riproduttivo?
quello che mi auguro per mio figlio, lo auguro anche a me, lo auguro anche a voi che leggete, lo auguro a mia mamma e mio papà, lo auguro a quel cantante e a Benigni, lo auguro a chi è convito di essere etero, ma lo auguro anche a chi è convinto di essere gay.
poi c’è stato san Remo e l’intervento di Benigni..(certo il video sarebbe meglio, ma in certi posti di lavoro non si può vedere ;-) forse visto che l’ha detto la tv qualcosa depositerà nel cervello di queste persone:


Quando ci s'innamora si diventa uomini liberi. Ho sentito questa polemica sugli omosessuali... siccome è una storia, quella degli omosessuali, che è incredibile perché va avanti da millenni.

Da millenni gli omosessuali, lo dico con allegria, non sono fuori dal piano di Dio, non è che è un peccato, di peccati c'è solo una stupidita.

Gli omosessuali ci hanno dato dei doni enormi, enormi, e io gli sono grato, così come gli eterosessuali, è la stessa cosa.

Per rendere l'idea di quello di cui stiamo parlando, l'assurdità, ma davvero la ridicolaggine a volte. Voi immaginate, gli omosessuali sono stati seviziati, torturati, morti nei campi di concentramento, sapete perché? perché amavano un'altra persona! Non c'è delitto più infame!

Voi immaginate per gli eterosessuali la stessa cosa. Mettiamo il caso che un eterosessuale, io, una donna o uno di voi, s'innamora a 18 anni, 16, 15, all'età che vuole, focosamente, quella cosa che non si regge, di un'altra persona, l'uomo di una donna, la donna di un uomo, se si ribaltassero le cose, a un certo punto quando uno di voi s'innamora, lo prendono, lo torturano e lo uccidono perché s'è innamorato. Quello è il motivo, non ce n'è un altro.

Gli omosessuali sono stati torturati perché amavano un'altra persona. Lasciate stare il sesso, sono affari loro, sono due persone adulte. Straordinario! Ma guardate è un'assurdità (applausi scroscianti).

E' talmente incredibile che si parli ancora così degli omosessuali, incredibile la rozzezza di qualsiasi accenno! Sono persone che amano, amano persone dello stesso sesso. Non è che finisce la razza, come ha detto qualcuno. Sarebbe una scoperta darwiniana, che i dinosauri si sono estinti perché erano tutti omosessuali, no, no, ci sono altri motivi [risa del pubblico].

Io volevo dire, siccome nella storia dell'umanità gli omosessuali ci hanno fatto dei doni enormi e ci hanno indirizzato (così come gli eterosessuali, non c'è nessuna differenza). Potrei nominarne 500, si rimane stupiti dalla bellezza. Ecco volevo dire, di peccati non c'è che la stupidità.

E' proprio il sentimento dell'amore che caratterizza gli omosessuali, il piacere è un'altra cosa, ce l'abbiamo anche noi, ma è l'amore e quando c'è l'amore tutto diventa grande, finisce la mediocrità e allora non è la fede, nemmeno la fede rassicura, rassicura solo l'amore, più della fede.

Io, in questo senso, vi volevo leggere una lettera indirizzata a tutti noi, scritta alla fine del secolo scorso da una persona che amava un'altra persona del suo stesso sesso, adulto, un ragazzo di 20-21 anni, lui ne aveva 35. Ed è stato preso, torturato, messo in galera, in Inghilterra dove c'era una legge fino a poco tempo fa che ancora voleva mettere in galera gli omosessuali.

L'Inghilterra ha messo in galera, ai lavori forzati, il più grande poeta della sua epoca, la penna più fine di quell'epoca dove c'erano grandissimi scrittori, si chiama Oscar Wilde, è stato messo ai lavori forzati e dopo, quando è uscito, è morto di stenti dopo due o tre anni. In questa prigione ha scritto una lettera alla persona per la quale è stato seviziato, torturato, umiliato, offeso, messo ai lavori forzati e ucciso semplicemente perché amava, come un uomo una donna, una donna un uomo, un uomo un uomo, una donna una donna, un'altra persona. E la lettera che ha scritto Oscar Wilde indirizzata a tutti noi recita più o meno così:
Carissimo ragazzo, questo è per assicurarti del mio amore immortale ed eterno per te. Domani sarà tutto finito.
Se la prigione e il disonore saranno il mio destino, pensa che questa idea, il mio amore per te e questa convinzione, ancora più divina, che tu a tua volta mi ami, mi renderanno capace di sopportare le mie sofferenze e spero il mio dolore.
Poiché questa idea, anzi la certezza d'incontrarti ancora in un altro mondo è la meta e l'incoraggiamento della mia vita attuale. Oh possa io continuare a vivere in questo mondo per questa ragione.

Oggi un caro amico mi è venuto a trovare, gli ho dato parecchi messaggi per te. Mi ha detto una cosa che mi ha rassicurato: che a mia madre non mancherà mai niente. Ho sempre provveduto io al suo mantenimento e l'idea che avrebbe potuto soffrire delle privazioni mi rendeva infelice.

Quanto a te, grazioso ragazzo dal cuore degno di un Cristo, quanto a te, ti prego, non appena avrai fatto tutto quello che puoi fare, non rimanere qui, non esporti all'Inghilterra per nessuna ragione al mondo, parti per l'Italia e conquista la tua calma e componi quelle belle poesie che sai fare tu con quella strana grazia ti appartiene.

Se un giorno a Corfù o in qualche altra isola incantata potessimo trovare una casetta dove vivere insieme, oh, la vita sarebbe più dolce di quanto sia stata mai.

Il tuo amore ha ali larghe ed è forte. Il tuo amore mi giunge attraverso le sbarre della mia prigione e mi conforta. Il tuo amore è la luce di tutte le mie ore.

Se il fato ci sarà avverso, qualcuno scriverà, lo so, che ho avuto una cattiva influenza sulla tua vita. Se ciò avverrà tu scriverai, tu dirai a tua volta che non è vero. Il nostro amore è sempre stato nobile e bello.
Se io sono stato il bersaglio di una terribile condanna è perché la natura di quell'amore non è stata compresa.

Tendo le mani verso di te, oh, potessi vivere per toccare i tuoi capelli e le tue mani. Credo che il tuo amore veglierà sulla mia vita. Il tuo amore è la luce di tutte le mie ore.

Se io dovessi morire voglio che tu viva una vita serena e pacifica in qualche luogo fra fiori, libri e moltissimo lavoro. Fammi avere presto tue notizie. Ti scrivo questa lettera in mezzo a grandi sofferenze.
Carissimo ragazzo, amatissimo e più amabile, io sono ora come sempre dal giorno in cui ci siamo conosciuti, devotamente il tuo, con amore immortale, Oscar."


p.s. La citazione "L'amore è superiore alla fede" è tratta dall'Inno alla carità di san Paolo (precisamente dalla Prima lettera ai Corinzi, 13,1).

4 commenti:

bradipa ribelle ha detto...

l'utilizzo del verbo AMARE è ciò che realmente contraddistingue il vivere dal sopravvivere. AMARE E BASTA. Peccato che le "varie" declinazioni di questo verbo così stupendo portino così tanta preoccupazione e sdegno. In fondo non importa chi si ama, l'importante è che si ami. E, forse, se la nostra società si preoccupasse di più di amare più che a pensare come amano gli altri, forse allora andrebbe tutto meglio.

Lou, diventi mamma?

lou ha detto...

sono d'accordo con te!
"AMARE è ciò che realmente contraddistingue il vivere dal sopravvivere" lo sento anche io, ma a volte ho paura di ammetterlo, a volte temo che non sia giusto e sano, a volte mi sembra di essere la sola a pensarlo.
grazie di averlo detto.

no, non sto diventando mamma!

bradipa ribelle ha detto...

anche io a volte ho paura di ammetterlo, di ammettere quanto realmente sia importante amare nella nostra vita, anche perchè pare che nella nostra società tutto ciò che è amore e tenerezza viene visto negativamente. La durezza la soluzione a tutto. Se invece si capisse che proprio l'amore potrebbe essere l'unica e vera via d'uscita a questa situazione...

uff speravo già in un piccolo/a lou ;)

vedi la poesia che ho messo nel mio blog, credo che ti piacerà :o)

un abbraccio

Silvia ha detto...

Anche a me capita di passare parte del mio tempo con persone con le quali non riesco a comunicare...Quando ci ho provato i risultati sono stati pessimi, demoralizzanti!

Come ha detto Benigni "di peccati c'è solo una stupidita!"

Buona serata Lou...