lunedì 19 ottobre 2009

poichè sono un prigioniero

Io stesso sono a caccia di consolazione come un cacciatore lo è di selvaggina. Là dove la vedo baluginare nel bosco sparo. Spesso il mio tiro va a vuoto, ma qualche volta una preda cade ai miei piedi. Poichè so che la consolazione ha la durata di un alito di vento nella chioma di un albero, mi affretto ad impossesarmi della mia vittima. Cosa stringo allora fra le mie braccia? Poichè sono solo: una donna amata o un infelice compagno di strada. Poichè sono un poeta: un arco di parole che tendo sentendomi pervadere di gioia e di spavento. Poichè sono un prigioniero: un improvviso spiraglio di libertà. Poichè sono minacciato dalla morte:un animale caldo e vivo, un cuore che batte irridente. Poichè sono minacciato dal mare: uno scoglio d'inamovibile granito.
>> Il nostro bisogno di consolazione >>  Stig Dagerman

2 commenti:

antonio lillo ha detto...

non so, mi sono perso, cioè non mi ricordo come ci sono arrivato ma ho come la sensazione di essere già passato di qui un pò di tempo fa, ma forse mi confondo o ricordo male o è il solito deja vu senza fondamento e... e chiedevi di sapere qualcosa di me e direi che ti ho detto qualcosa e ciao bel blog, ma qui foto tue no???

un saluto dal solito astronauta di passaggio...

lou ha detto...

..mi fa piacere sapere che qualcuno passa di qui ogni tanto e apprezzi minimamente, ultimamente sono poco creativa,ma cmq foto mie sì..
e poi credo mi ricorderei perchè astronauti di passaggio che escono dalla loro solita orbita ce n'è pochi.grazie