mercoledì 13 maggio 2009

su se stesso


Sente su se stesso la minima ferita dell'altro.
Ha la crudeltà di uno che non lotta, che sente la ferita prima.
Rifugge dallo scontro, tutto incide nella sua carne, e al nemico non accade nulla.
Quando in una lettera le scrive qualcosa che potrebbe offenderla, glielo fa notare nella lettera seguente, la costringe a rendersene conto, si scusa di nuovo; lei non s'accorge di nulla, in genere non sa nemmeno a che cosa lui si riferisca.

>> L'altro processo - le lettere di Kafka a Felice >> Elias Canetti

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