E sapeva, non si era illuso nemmeno per un istante, che lei probabilmente non temeva quei pensieri e nemmeno li fuggiva. A differenza di lui, che gettava un'occhiata e scappava via, ci ripensava e poi se ne dimenticava. Lei dava voce a quelle sensazioni, parlava delle schiere di topi come di vecchie conoscenze. A volte perfino con un sorriso. Assaf aveva quasi l'impressione che Tamar provasse uno strano piacere a sguazzarvici. E quando vide la pagina in cui aveva scritto
cento volte, come per castigo la parola "anomala", gli venne voglia di cancellarla con una grande X e scriverci sopra "rara"
>> Qualcuno con cui correre >> David Grossman
lunedì 3 novembre 2008
sguazzarvici
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David Grossman,
orecchie nei libri
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