giovedì 8 maggio 2008

donna della mia vita >> Che tu sia per me il coltello >> David Grossman

Anni fa pensavo di sottoporre ogni donna attraente a un particolare esame per stabilire se sarebbe stata la "donna della mia vita". Pensavo che l'avrei guardata profondamente negli occhi, avvicidandole il viso. Più vicino, sempre più vicino, finchè il mio occhio avrebbe toccato il suo. Proprio toccato. Non solo le ciglia o le palpebre, ma i globi oculari, l’iride e i dotti lacrimali. Naturalmente sarebbero subito sgorgate le lacrime. Il corpo è fatto così. Ma noi non avremmo ceduto, non ci saremmo arresi ai riflessi condizionati e alla burocrazia del corpo finchè non fossero emerse le immagini più offuscate e remote delle nostre anime. Questo voglio ora. Vedere l'oscurità che c'è nell'altro. Perchè accontentarsi Myriam? Perchè non chiedere, per una volta, di poter piangere con le lacrime di un altro?

>> Che tu sia per me il coltello >> David Grossman

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